Locandina del Film |
"Inside" incontra Pascal Edelmann,
responsabile dell'ufficio stampa dell'EFA - European Film Academy, nonché
addetto (per la stessa) alle pubbliche relazioni. Ho conosciuto Pascal tanti
anni fa, quando Il Giornale mi accreditò alla cerimonia di consegna dell'EFA,
questo oscar (una donna però) del cinema europeo, il cui presidente è Wim
Wenders. La consegna avviene tutti gli anni in dicembre o a Berlino - sede
dell'Academy - o in un'altra capitale europea.
Pascal Edelmann è coautore insieme a Peter Cowie di
un libro sul cinema: "Projections + The European Film Academy - Twenty
Years Of European Cinema" (Ed. FF - Faber And Faber, 2007).
Sempre cordiale con me per telefono, al mio terzo
Gala, decisi di osare e gli scrissi perché volevo portare a tutti i costi alla
cerimonia il mio compagno di allora. Inviai una lettera al suo ufficio
berlinese, scritta con naturalezza, ma non l'avevo mai visto di persona, così
mi pentii subito dopo aver spedito la mia bizzarra apologia.
Lui mi telefonò qualche giorno dopo e con voce
perentoria disse:
- "Gentile signor Trapani, l'invito per il suo
compagno è concesso. Ma ho una domanda, se mi consente".
- "Certo!", gli risposi.
- "Se lo è meritato?"
Nome: Pascal
Cognome: Edelmann
Professione: Head of Press & PR per la European
Film Academy (EFA)
Sede: Berlino
- LAVORARE CON LA EUROPEAN FILM ACADEMY SIGNIFICA
LAVORARE CON IL CINEMA EUROPEO. UN PROFILO IN AGGETTIVI:
Bianco-nero, politico, vicino, sempre più
insolente, critico verso la società, povero, rapidissimo, dai colori vivaci e
esplosivo. E in più, senza il lieto fine!
- CON QUALI COLORI MI DESCRIVERESTI I FESTIVAL
EUROPEI DEL CINEMA
Berlino: confusione di colori
Cannes: giallo-spiaggia o giallo-avena
Venezia: ocra, nuvoloso
Torino: non mi viene nulla in mente.
- LA SCENA DELLA TUA VITA
"DER HIMMEL ÜBER BERLIN" (IL CIELO SOPRA
BERLINO - 1987) di Wim Wenders. L’angelo caduto può gustare, provare e
bruciarsi al grigio, umido tempo berlinese, presso un chiosco desolato,
mangiando e bevendo da un bicchiere di plastica un terribile caffè ed è felice
di questo. Un film che ho sempre rivisto in novembre, tutti gli anni, dopo il
mio arrivo a Berlino; per evitarmi la depressione invernale. E dietro a tutto
questo stavo anch'io, in un angolo della città, in un eterno umido, in una
strada piena di correnti fredde, con un sorriso sul volto.
- QUAL'È IL MOMENTO PEGGIORE ALLA CONSEGNA DELL'EFA
Quando i fotografi possono prendere posto sul lato
del tappeto rosso e iniziano a insultarsi, litigare e spingersi… Poi arriva la
prima limousine, l’aria trema, le macchine fotografiche ascendono e incomincia
il temporale di flash. Saette vere e proprie.
- SE TI FOSSE POSSIBILE CHE COSA CAMBIERESTI NELLA
STRUTTURA DELLA BERLINALE?
Berlino, sulle coste del Mediterraneo andrebbe
meglio, no?
- UN FILM ATTUALE CHE CONSIGLI A CHI LEGGE
Attuale? Per il cinema europeo, mi sa che non è il
termine più giusto. Difatti tra la prima di un film nel paese di origine e la
sua distribuzione negli altri stati europei, molto spesso trascorrono mesi o
addirittura anni.
Ma se proprio devo... “ANOTHER YEAR” di Mike Leigh
mi verrebbe in mente. Un film che ti proietta nella vita normalissima di Tom
(Jim Broadbent), di Gerri (Ruth Sheen) e i loro amici Mary (straordinaria:
Lesley Manville) e Ken (Peter Wight). Il film li accompagna nel corso di un anno.
Amici giungono in visita, si mangia insieme, si parla, niente di memorabile
davanti la cinepresa. Ma alla fine si ha l’impressione di aver trovato nuovi
amici in Inghilterra, che visiteresti volentieri, nel loro giardino. La vita
non è sempre eccezionale, ma per questo in un certo qual modo è bella.
Più in generale, considero certi consigli
problematici. Si va poi al cinema con delle aspettative particolari e per
questo poi la probabilità di restare delusi è molto alta. Sarebbe meglio
scoprir da soli un film. Recandosi in un piccolo cinema oppure trovarsi una
retrospettiva o ancora scoprire un film scandinavo – per esempio – come “SEBBE”
di Babak Najafi e gurdarsi in pace il film che da sempre si è desiderato
vedere.
GERMAN VERSION:
"Inside" trifft im Februar Pascal
Edelmann, verantwortlich für die Presse- und Öffentlichkeitsarbeit der EFA -
European Film Academy. Ich habe Pascal vor vielen Jahren kennengelernt, als ich
für die Zeitung Il Giornale bei der EFA-Verleihung akkreditiert war, diesem
Oscar des Europäischen Kinos (tatsächlich ist es eine Frau), dessen Präsident
zur Zeit Wim Wenders ist. Die Verleihung findet jedes Jahr im Dezember statt,
entweder in Berlin - Hauptsitz der EFA - oder in einer anderen Hauptstadt
Europas.
Pascal Edelmann ist zusammen mit Peter Cowie Autor
des interessanten Buches: "Projections + The European Film Academy -
Twenty Years Of European Cinema" (Ed. FF - Faber And Faber, 2007).
Telefonisch immer sehr freundlich, wollte ich ihn
bei meiner dritten EFA-GALA auch um eine Einladung zur EFA-Verleihung für
meinen damaligen Freund bitten. Ich schrieb ihm einen ehrlichen Brief und
bereute es sofort, denn ich kannte ihn noch nicht persönlich. Ein paar Tage
später bekam ich einen Anruf von ihm und er sprach zu mir mit seiner sehr
endgültigen Stimme. Ich hatte Angst und in dieser Sekunde habe ich mich selber
verdammt, dass ich ihn so was gefragt hatte:
- "Herr Trapani, die Einladung für die EFA -
Verleihung wird auch ihrem Freund erlaubt. Aber ich hätte eine Frage an
Sie".
- "Bitte, fragen Sie mal", habe ich
geantwortet.
- "Hat er das wirklich verdient?"
Namen Pascal
Familien Namen: Edelmann
Beruf: Head of Press & PR für die European Film
Academy (EFA)
Stadt: Berlin
- EIN PROFIL DES „EUROPEAN CINEMA“ IN ADJEKTIVEN
Schwarz-weiß, politisch, nah, schonungslos langsam,
gesellschaftskritisch, arm, rasant, farbenfroh und durchgeknallt. Und ohne
Happy End!
- IN WELCHEN FARBEN BETRACHTEST DU DIE EUROPÄISCHEN
FILM FESITVAL?
Berlin: Kunterbunt
Cannes: strandhafergelb und kobaltblau
Venedig: ocker, gedeckt
Turin: keine Ahnung
- DIE KINO SZENE DEINES LEBENS...
DER HIMMEL ÜBER BERLIN: Der gefallene Engel kann
schmecken und fühlen und verbrennt sich im grauen, nasskalten Berliner Wetter
an einer Imbissbude den Mund an einem Plastikbecher schlechten Filterkaffees -
und freut sich. Diesen Film habe ich mir in meinen ersten Berliner Jahren immer
im November angesehen, zur Vermeidung von Winterdepression. Und hinterher stand
ich irgendwo in der Stadt im ewigen Nieselregen an einer windigen Straßenecke
und hatte ein Grinsen im Gesicht.
- WELCHE IST DAS KRITISCHSTE MOMENT FÜR DICH EINER
EFA VERLEIHUNG?
Wenn wir die Fotografen an den roten Teppich lassen
und sie anfangen zu streiten und drängeln und quetschen und plötzlich fährt die
erste Limousine vor, Kameras fliegen in die Höhe, die Luft erzittert just bevor
das Blitzlichtgewitter niedergeht.
- WAS WÜRDEST DU IN DER STRUKTUR DER BERLINALE
ÄNDERN?
Na ja, Berlin am Mittelmeer wär schon toll, aber...
- JETZT KOMMT DEINE KINO-EMPFEHLUNG. DER FILM SOLL
NEULICH SEIN UND DU HAST DEN GESEHEN.
Neu?! Das ist bei europäischem Film ja nicht ganz
einfach, denn zwischen der Premiere im eigenen Land und in anderen Ländern
liegen oft Monate, manchmal ein Jahr... ANOTHER YEAR von Mike Leigh würde mir
einfallen, ein Film, der einen mitnimmt in das unaufgeregte Leben von Tom (Jim
Broadbent) und Gerri (Ruth Sheen) und ihren Freunden Mary (großartig: Lesley
Manville) und Ken (Peter Wight). Der Film begleitet sie durchs Jahr, Freunde
kommen zu Besuch, man isst zusammen, führt Gespräche, nichts weltbewegendes
passiert. Aber am Ende hat man das Gefühl, man hat in England neue Freunde
gefunden, die man gerne mal in ihrem Garten besuchen würde. Das Leben ist nicht
immer toll, aber gut ist es eben irgendwie doch.
Ich finde Filmempfehlungen problematisch, denn man
geht mit überhöhten Erwartungen ins Kino und die Wahrscheinlichkeit, enttäuscht
zu werden, ist groß. Besser man entdeckt selbst was: Einfach mal in ein kleines
Kino gehen, in eine Retrospektive oder einen skandinavischen Film entdecken,
wie SEBBE von Babak Najafi, endlich diesen rumänischen Film gucken, den man
schon immer sehen wollte oder...
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