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"Inside: Pascal Edelmann...Intimo Europeo" - mit deutscher Fassung - (22.02.2011)

Locandina del Film 



"Inside" incontra Pascal Edelmann, responsabile dell'ufficio stampa dell'EFA - European Film Academy, nonché addetto (per la stessa) alle pubbliche relazioni. Ho conosciuto Pascal tanti anni fa, quando Il Giornale mi accreditò alla cerimonia di consegna dell'EFA, questo oscar (una donna però) del cinema europeo, il cui presidente è Wim Wenders. La consegna avviene tutti gli anni in dicembre o a Berlino - sede dell'Academy - o in un'altra capitale europea.
Pascal Edelmann è coautore insieme a Peter Cowie di un libro sul cinema: "Projections + The European Film Academy - Twenty Years Of European Cinema" (Ed. FF - Faber And Faber, 2007).
Sempre cordiale con me per telefono, al mio terzo Gala, decisi di osare e gli scrissi perché volevo portare a tutti i costi alla cerimonia il mio compagno di allora. Inviai una lettera al suo ufficio berlinese, scritta con naturalezza, ma non l'avevo mai visto di persona, così mi pentii subito dopo aver spedito la mia bizzarra apologia.
Lui mi telefonò qualche giorno dopo e con voce perentoria disse:
- "Gentile signor Trapani, l'invito per il suo compagno è concesso. Ma ho una domanda, se mi consente".
- "Certo!", gli risposi.
- "Se lo è meritato?"

Nome: Pascal
Cognome: Edelmann
Professione: Head of Press & PR per la European Film Academy (EFA)
Sede: Berlino

- LAVORARE CON LA EUROPEAN FILM ACADEMY SIGNIFICA LAVORARE CON IL CINEMA EUROPEO. UN PROFILO IN AGGETTIVI:
Bianco-nero, politico, vicino, sempre più insolente, critico verso la società, povero, rapidissimo, dai colori vivaci e esplosivo. E in più, senza il lieto fine!

- CON QUALI COLORI MI DESCRIVERESTI I FESTIVAL EUROPEI DEL CINEMA
Berlino: confusione di colori
Cannes: giallo-spiaggia o giallo-avena
Venezia: ocra, nuvoloso
Torino: non mi viene nulla in mente.

- LA SCENA DELLA TUA VITA
"DER HIMMEL ÜBER BERLIN" (IL CIELO SOPRA BERLINO - 1987) di Wim Wenders. L’angelo caduto può gustare, provare e bruciarsi al grigio, umido tempo berlinese, presso un chiosco desolato, mangiando e bevendo da un bicchiere di plastica un terribile caffè ed è felice di questo. Un film che ho sempre rivisto in novembre, tutti gli anni, dopo il mio arrivo a Berlino; per evitarmi la depressione invernale. E dietro a tutto questo stavo anch'io, in un angolo della città, in un eterno umido, in una strada piena di correnti fredde, con un sorriso sul volto.

- QUAL'È IL MOMENTO PEGGIORE ALLA CONSEGNA DELL'EFA
Quando i fotografi possono prendere posto sul lato del tappeto rosso e iniziano a insultarsi, litigare e spingersi… Poi arriva la prima limousine, l’aria trema, le macchine fotografiche ascendono e incomincia il temporale di flash. Saette vere e proprie.

- SE TI FOSSE POSSIBILE CHE COSA CAMBIERESTI NELLA STRUTTURA DELLA BERLINALE?
Berlino, sulle coste del Mediterraneo andrebbe meglio, no?

- UN FILM ATTUALE CHE CONSIGLI A CHI LEGGE
Attuale? Per il cinema europeo, mi sa che non è il termine più giusto. Difatti tra la prima di un film nel paese di origine e la sua distribuzione negli altri stati europei, molto spesso trascorrono mesi o addirittura anni.
Ma se proprio devo... “ANOTHER YEAR” di Mike Leigh mi verrebbe in mente. Un film che ti proietta nella vita normalissima di Tom (Jim Broadbent), di Gerri (Ruth Sheen) e i loro amici Mary (straordinaria: Lesley Manville) e Ken (Peter Wight). Il film li accompagna nel corso di un anno. Amici giungono in visita, si mangia insieme, si parla, niente di memorabile davanti la cinepresa. Ma alla fine si ha l’impressione di aver trovato nuovi amici in Inghilterra, che visiteresti volentieri, nel loro giardino. La vita non è sempre eccezionale, ma per questo in un certo qual modo è bella.
Più in generale, considero certi consigli problematici. Si va poi al cinema con delle aspettative particolari e per questo poi la probabilità di restare delusi è molto alta. Sarebbe meglio scoprir da soli un film. Recandosi in un piccolo cinema oppure trovarsi una retrospettiva o ancora scoprire un film scandinavo – per esempio – come “SEBBE” di Babak Najafi e gurdarsi in pace il film che da sempre si è desiderato vedere.

GERMAN VERSION:

"Inside" trifft im Februar Pascal Edelmann, verantwortlich für die Presse- und Öffentlichkeitsarbeit der EFA - European Film Academy. Ich habe Pascal vor vielen Jahren kennengelernt, als ich für die Zeitung Il Giornale bei der EFA-Verleihung akkreditiert war, diesem Oscar des Europäischen Kinos (tatsächlich ist es eine Frau), dessen Präsident zur Zeit Wim Wenders ist. Die Verleihung findet jedes Jahr im Dezember statt, entweder in Berlin - Hauptsitz der EFA - oder in einer anderen Hauptstadt Europas.
Pascal Edelmann ist zusammen mit Peter Cowie Autor des interessanten Buches: "Projections + The European Film Academy - Twenty Years Of European Cinema" (Ed. FF - Faber And Faber, 2007).
Telefonisch immer sehr freundlich, wollte ich ihn bei meiner dritten EFA-GALA auch um eine Einladung zur EFA-Verleihung für meinen damaligen Freund bitten. Ich schrieb ihm einen ehrlichen Brief und bereute es sofort, denn ich kannte ihn noch nicht persönlich. Ein paar Tage später bekam ich einen Anruf von ihm und er sprach zu mir mit seiner sehr endgültigen Stimme. Ich hatte Angst und in dieser Sekunde habe ich mich selber verdammt, dass ich ihn so was gefragt hatte:
- "Herr Trapani, die Einladung für die EFA - Verleihung wird auch ihrem Freund erlaubt. Aber ich hätte eine Frage an Sie".
- "Bitte, fragen Sie mal", habe ich geantwortet.
- "Hat er das wirklich verdient?"

Namen Pascal
Familien Namen: Edelmann
Beruf: Head of Press & PR für die European Film Academy (EFA)
Stadt: Berlin

- EIN PROFIL DES „EUROPEAN CINEMA“ IN ADJEKTIVEN
Schwarz-weiß, politisch, nah, schonungslos langsam, gesellschaftskritisch, arm, rasant, farbenfroh und durchgeknallt. Und ohne Happy End!

- IN WELCHEN FARBEN BETRACHTEST DU DIE EUROPÄISCHEN FILM FESITVAL?
Berlin: Kunterbunt
Cannes: strandhafergelb und kobaltblau
Venedig: ocker, gedeckt
Turin: keine Ahnung

- DIE KINO SZENE DEINES LEBENS...
DER HIMMEL ÜBER BERLIN: Der gefallene Engel kann schmecken und fühlen und verbrennt sich im grauen, nasskalten Berliner Wetter an einer Imbissbude den Mund an einem Plastikbecher schlechten Filterkaffees - und freut sich. Diesen Film habe ich mir in meinen ersten Berliner Jahren immer im November angesehen, zur Vermeidung von Winterdepression. Und hinterher stand ich irgendwo in der Stadt im ewigen Nieselregen an einer windigen Straßenecke und hatte ein Grinsen im Gesicht.

- WELCHE IST DAS KRITISCHSTE MOMENT FÜR DICH EINER EFA VERLEIHUNG?
Wenn wir die Fotografen an den roten Teppich lassen und sie anfangen zu streiten und drängeln und quetschen und plötzlich fährt die erste Limousine vor, Kameras fliegen in die Höhe, die Luft erzittert just bevor das Blitzlichtgewitter niedergeht.

- WAS WÜRDEST DU IN DER STRUKTUR DER BERLINALE ÄNDERN?
Na ja, Berlin am Mittelmeer wär schon toll, aber...

- JETZT KOMMT DEINE KINO-EMPFEHLUNG. DER FILM SOLL NEULICH SEIN UND DU HAST DEN GESEHEN.
Neu?! Das ist bei europäischem Film ja nicht ganz einfach, denn zwischen der Premiere im eigenen Land und in anderen Ländern liegen oft Monate, manchmal ein Jahr... ANOTHER YEAR von Mike Leigh würde mir einfallen, ein Film, der einen mitnimmt in das unaufgeregte Leben von Tom (Jim Broadbent) und Gerri (Ruth Sheen) und ihren Freunden Mary (großartig: Lesley Manville) und Ken (Peter Wight). Der Film begleitet sie durchs Jahr, Freunde kommen zu Besuch, man isst zusammen, führt Gespräche, nichts weltbewegendes passiert. Aber am Ende hat man das Gefühl, man hat in England neue Freunde gefunden, die man gerne mal in ihrem Garten besuchen würde. Das Leben ist nicht immer toll, aber gut ist es eben irgendwie doch.
Ich finde Filmempfehlungen problematisch, denn man geht mit überhöhten Erwartungen ins Kino und die Wahrscheinlichkeit, enttäuscht zu werden, ist groß. Besser man entdeckt selbst was: Einfach mal in ein kleines Kino gehen, in eine Retrospektive oder einen skandinavischen Film entdecken, wie SEBBE von Babak Najafi, endlich diesen rumänischen Film gucken, den man schon immer sehen wollte oder...

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