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Spider-Man? "I Know That Guy"…


Foto: Sony/Columbia Pictures



Hanno creato questo personaggio, tanti ma tanti anni fa, Stan Lee (dialoghi) e Steve Ditko (disegno),  dal carattere sfaccettato, in perenne conflitto con se stesso e incapace di comunicare i propri sentimenti: un disadattato. A prescindere dai registi Lee firma ogni episodio al cinema, un po' come faceva Hitchcock, comparendo e basta in almeno una delle scene; tranne stavolta, primissima volta, quando in questo secondo episodio The Amazing Spider-Man 2 - Rise of Electro, ha una sua battuta: "I know that guy" ("Io questo lo conosco") ma seduto al diploma di Peter Parker, non mentre Spider-Man fila tra i grattacieli di Manhattan. A interpretare l'eroe aracnide è ancora Andrew Garfield, a mio avviso il più azzeccato nella storia di questo fumetto al cinema, specie se i suoi modi, la sua aura, li confrontiamo  con il personaggio dei fumetti in edicola. È lui Spider-Man, non possono esserci dubbi e il suo Stan stavolta non ha voluto metterci solo la faccia (come sempre), ma anche la bocca. La regia è di Marc Webb grande capace di intessere nei suoi film azione e romanticismo mai stucchevole (ricordiamoci per esempio di 500 Days Of Summer del 2009), tant'è che appunto lui la maschera a Garfield la toglie più che metterla, perché gli piace farcelo vedere, gli piace consegnarci un "eroe" che non teme di piangere (ne ho contate 8 di scene nelle quali glielo fa fare), che con ironia si batte per la vita e per la stessa - come tutti - deve soffrire lacrime, senza gli "sconti eroi". E dunque, certo che Stan Lee finalmente (ri)conosce questo suo eroe a occhio nudo, che il cinema nel recente passato ha dato in pasto agli effetti speciali, senza alcun riguardo per quella componente tutta umana, che invece su carta il nostro aracnide in costume dei due colori d'inconfondibile tonalità "stelle e strisce" ha sempre avuto. Questi due Spider-Man di Webb incorniciano il miracolo della formula perfetta (a proposito di biochimica Oscorp) e se andiamo avanti in questo modo, non vedo l'ora che arrivi il 2016…

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