La
vita può diventare una prigione, molto lunga, se si omette il coraggio: di
essere se stessi, di non rinunciare a credere di poter cambiare le regole
battendosi tutti i giorni, anche se dopo un po‘ ci si stanca, e stancante
giunge la temuta vecchiaia, che appunto sembra portarsi via ciò che credevamo
di fare al meglio (vivere) quando invece è il minore dei mali, in un oceano di
rimpianti. Ma non è mai troppo tardi, ci dice il bel film di quest‘ultima
stagione The Best Exotic Marigold Hotel di John Madden (Shakespeare in Love)
con il miglior cast britannico attualmente sulla piazza.
Una
coppia da ospizio molto litigiosa (Bill Nighy e Penelope Wilton), una bisbetica
costretta sulla sedia a rotelle (Meggie Smith), una vedova ribelle e sul
lastrico (Judi Dench), un giudice dell‘alta corte disperato (Tom Wilkinson) e
due cuori solitari, uno ancora in cerca dell‘anima gemella (Ronald Pickup) e
l‘atra di un ricco da sposare (Celia Imrie) diventano a sorpresa compagni in
un‘avventura destinata a cambiare per sempre il corso della loro vecchiaia
nell‘assolata Jaipur in India. Attratti da una campagna pubblicitaria del
meraviglioso Marigold Hotel... Salvo un particolare, l‘hotel non è nemmeno
all‘alba dell‘efficienza, i servizi dall‘acqua al telefono in stanza sono una
vana speranza, di fronte a uno squinternato manager (Dev Patel), che charmante
alle reclamazioni risponde con fine retorica. Nel rammarico di un conto
perennemente in rosso e una situazione familiare impossibile con una madre che
ostacola il rapporto con la bellissima impiegata di un call center (Tena Desae)
il cui fratello fa altrettanto in uno scontro tra caste alla Capuleti e
Montecchi. Tutti con i loro problemi si prendono vicendevolmente a cuore,
entrando in punta di piedi nelle reciproche esistenze, nell'incanto di un paese
che sembra caotico, incomprensibile, assurdo e irrazionale, l'India appunto che
li scardina da un'esistenza precotta. E alla fine si è pronti a ricominciare
anche sul finire.
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